una delle costose conseguenze di botole d’ispezione inadeguate
Chiudere gli impianti tecnologici come contatori, collettori, quadri elettrici, impianti di aerazione, condizionatori, è una problematica all’ordine del giorno.
Le aziende specializzate in impianti, ovvero gli impiantisti, concentrano le loro energie sulla performance dei impianti, forniscono e installano degli ottimi prodotti, indispensabili per il funzionamento e il comfort dell’ambiente.
Tuttavia, ancora oggi viene data troppa poca importanza alla chiusura di questi impianti. Le conseguenze di una scelta poco accurata ricadranno in particolar modo sugli utilizzatori finali dello spazio, ma potranno anche avere un peso su tutti gli altri professionisti coinvolti e responsabili del risultato ultimo del lavoro finito.
Parliamo nello specifico di impianti a soffitto per il condizionamento dell’aria o per il suo ricambio.
In questo caso i macchinari vengono collocati in un controsoffitto per evitare che siano a vista. Ovviamente è necessario garantire l’accesso alle macchine.
Ci sono due livelli di errori che vengono commessi normalmente.
ERRORE GRAVE N. 1
Non viene collocata alcuna botola d’ispezione in corrispondenza del macchinario e ci si limita a posizionare piccole botole standard in cartongesso per accedere ai filtri.
Perché succede tutto questo?
Perché non c’è una sufficienze informazione in merito all’importanza di accedere all’impianto in maniera adeguata.
Cosa succede allora in caso di guasto?
Se va bene, sarà sufficiente una riparazione e l’apertura potrebbe anche bastare.
Ma se si dovesse presentare il bisogno di cambiare l’impianto?
La macchina non passa attraverso l’apertura e sarà inevitabile dove demolire il controsoffitto.
Hai mai pensato a cosa significhi in termini di budget una demolizione? Non sarebbe stato meglio valutare fin da subito una soluzione in grado di evitare questo genere di spesa in termini non solo di denaro ma anche di tempo?
Ma il punto è che l’apertura adeguata e grande non sarà necessaria solo in caso di guasto, ma obbligatoria ogni 4 o 5 anni per rimuovere il recuperatore della VMC per poterlo pulire prima di reinserirlo nella macchina.
Bisognerà quindi, per una corretta manutenzione, avere collocato non le banali botoline per i filtri ma un’apertura adeguata e collocata nel posto giusto. Altrimenti si rischia di danneggiare l’intero impianto per mancanza di manutenzione.
ERRORE GRAVE N. 2
Ci si rende conto della necessità di posare una botola abbastanza grande per rimuovere il recuperatore o l’intera macchina in caso di necessità.
Sicuramente la scelta più ovvia per la maggior parte dei professionisti sarà la classica botola in n cartongesso. A parte il fatto che il cartongesso non è ideale in presenza d’acqua e umidità (ma questa è un’altra storia), il problema è che il cartongesso è limitato dal punto di vista delle dimensioni. Per cui andrai a installare una botola grande ma comunque inadeguata essendo estremamente pesante, difficile da maneggiare e a rischio deformazione nel tempo.
Hai mai pensato che una botola in cartongesso deformata mette a repentaglio il buon esito delle ispezioni e manutenzioni?
Aprendo e chiudendo diverse volte una botola di quel tipo si iniziano a formare crepe o salta la finitura.
Quanto ti costerà far intervenire l’imbianchino per risistemare il tutto?
Ma se la soluzione dell’impiantista non va bene e nemmeno la botola in cartongesso, come fare?
Prima di tutto non pensare nemmeno di rivolgerti a un falegname perché le soluzioni che ti proporrà saranno altrettanto limitate (anche questa è un’altra storia).
Escluse tutte le altre opzioni, ne resta solo una. Quale?
La GIGAbotola.
Realizzata in materiali resistenti ad acqua e umidità, leggera e facile da installare e appunto gigante a tal punto da poter sostituire i macchinari semplicemente aprendola e rimuovendone l’anta con un solo e semplice gesto.