Parliamo di impianti a parete. Gli accessi per questo tipo di impianti, che definiamo anche semplicemente verticali, avviene o in spazi comuni, come i pianerottoli oppure all’interno delle abitazioni.
SUI PIANEROTTOLI
Per il riscaldamento e l’approvvigionamento di ACS dei condomini residenziali, la scelta sicuramente più efficiente è quella degli impianti centralizzati.
Delle grosse caldaie, ormai coadiuvate da impianti fotovoltaici o solari termici, forniscono riscaldamento e acqua calda per tutte le unità abitative con grande efficienza e risparmio per i condòmini.
Le tubazione di questi impianti passano spesos dalle parti comuni dell’edificio, in maniera da non sottrarre spazio agli appartamenti e per essere ispezionabili.
Naturalmente queste tubazioni viaggiano all’interno di cavedi e ad ogni piano si dirama un labirinto di valvole e stacchi diretti alle singole unità abitative.
Questi cavedi devono essere chiusi sia per la loro protezione che per il mantenimento del decoro dell’edificio, e devono essere accessibili per manutenzioni straordinarie e stagionali da tecnici competenti.
Lo stesso identico discorso possiamo farlo anche per altre tipologie di impianti che necessitano di essere ispezionati attraverso i cavedi, che vanno quindi in qualche modo chiusi.
Tra questi troviamo ad esempio (oltre all’acqua calda):
– il riscaldamento con relative valvole
– i contabilizzatori di calorie
– il contatore di acqua calda e fredda
– le canaline con i cavi elettrici
Anche nel caso dell’impianto elettrico, ad ogni piano si trova un cavedio con l’accesso alle scatole di derivazione per collegare e distribuire l’impianto in ogni appartamento e negli spazi comuni.
Bisogna garantire un rapido intervento in caso di anomalie e guasti e facilitare eventuali aggiornamenti o integrazioni degli impianti evitando costose demolizioni e rifacimenti.
COME SI CHIUDONO I CAVEDI DI ACCESSO AGLI IMPIANTI SUI PIANEROTTOLI?
Troppo spesso in condomini di un certo livello, con finiture curate e materiali costosi, la scelta della tipologia di chiusura per questi impianti è stata lasciata in secondo piano, con risultati scadenti (foto 1).
Ad esempio, conosci sicuramente soluzioni come:
– ante realizzate da mobilieri o serramentisti e adattate a questo utilizzo
– sportelli in acciaio zincato che male si prestano alla verniciatura e con telai a vista
– sportelli filo muro in MDF inadatti per il tipo di materiale e limitati dimensionalmente
– o ancora peggio botole in cartongesso grosse e pesanti applicate a parete.
Il punto di vista del professionista del cantiere e del progettista.
Tralasciare dettagli come questi, apparentemente secondari, in realtà potrebbe compromettere tutto il risultato finale del lavoro appena concluso e di tutto il tuo cantiere.
Vuoi che queste chiusure diventino l’unico neo dell’edificio appena costruito?
Vuoi che abbassino lo standard elevato al quale puntavi, creando una percezione di degrado?
Il punto di vista di impiantisti e manutentori.
Queste chiusure (limitate o improvvisate) sono un incubo per chi dovrà intervenire sull’impianto per le manutenzioni ordinarie o per interventi straordinari: apertura e chiusura sono difficoltose e imprecise, le ante sono altamente sporchevoli, i passaggi a volte sono insufficienti.
Tutto concorre a rendere difficile il lavoro dell’impiantista che potrebbe anche incorrere in responsabilità qualora l’anta non dovesse richiudersi adeguatamente o la manutenzione non fosse possibile a causa delle dimensioni insufficienti.
Vuoi davvero lasciare una situazione di simile difficoltà o avere il controllo anche da questo punto di vista per il benessere successivo dei fruitori finali?
Il punto di vista (non meno importante) dei condòmini.
Il risultato estetico, utilizzando queste opzioni, è ben sotto le aspettative. Chi compra casa dà importanza anche ai locali comuni. Da condomini di un certo livello con finiture top di gamma ci aspetta la cura di ogni dettaglio, anche delle chiusure dei cavedi (seppur piuttosto tecniche).
Con sportelli non a filo, coprifili impattanti e ante piene di ditate, maniglie da serramento che non c’entrano in un locale interno, si va in contrasto con il resto dello spazio di un standard elevato. Si genera il malcontento degli abitanti di casa e danno inizio a un degrado inesorabile: ricordati che le cose da niente danneggiano le cose più importanti. Un dettaglio simile potrebbe mettere a repentaglio tutto il resto.
Non sarebbe meglio poter optare per un’anta filo muro progettata appositamente per i grandi impianti a parete?
Senza i soliti limiti dimensionali. Senza i soliti limiti di performance dovuti a materiali inadeguati. Senza il rischio di compromettere l’estetica dell’intero ambiente. Senza i soliti problemi in fase di manutenzione dell’impianto?
DENTRO CASA
Che si tratti di una nuova costruzione o di una ristrutturazione, dentro casa vanno collocati molti impianti.
Alcuni a soffitto, altri a parete.
Normalmente a parete potresti trovare:
– umidificatore / deumidificatore
– acqua calda sanitaria (ACS)
COME SI CHIUDONO E NASCONDONO IMPIANTI DI ACS IN CASA?
Spesso gli interventi di ristrutturazione di appartamenti prevedono la sostituzione di macchinari per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) con caldaie o scaldacqua elettrici o a gas più moderni, performanti e in regola con le leggi in vigore.
Molte volte gli impianti da sostituire sono posizionati in luoghi non a norma o semplicemente non adatti alle esigenze progettuali.
Perciò sarà necessario studiare dove installare il nuovo macchinario, considerando anche come nasconderlo.
Caldaie e scaldacqua non sono esteticamente piacevoli, nessun abitante di casa vorrebbe vederli e nessun progettista vorrebbe mostrarli. In sostanza, vanno nascosti da qualche parte.
Quali soluzioni conosci?
Dietro un pensile in cucina.
Pessima idea, ecco perché.
Solitamente, non conoscendo altre opzioni, si sceglie di applicare queste unità in cucina nascoste dietro uno dei pensili, spesso lasciando i tubi sottostanti a vista (quindi non raggiungendo completamente l’obiettivo di nascondere totalmente l’impianto alla vista). Inoltre, si ruba spazio prezioso soprattutto nel caso di cucine compatte. (foto 3, 4)
3. Esempio di caldaia chiusa nei pensili della cucina
4. Esempio di caldaia chiusa nei pensili della cucina
In bagno, macchina in vista.
Non è una soluzione.
Altra soluzione è quella di installare la caldaia o lo scaldacqua in bagno, lasciando la macchina a vista sulla parete in una posizione alta sulla quale cade subito l’occhio. Ancora una volta si tratta di un compromesso. In realtà hai semplicemente nascosto la polvere sotto il tappeto. (foto 5)
5. Esempio di caldaia a vista in bagno
6. Esempio di caldaia chiusa sul balcone in modo improvvisato
7. Esempio di ANTECHA per chiudere perfettamente impianti a parete dentro casa
Fuori sul balcone con sportelli zincati o a vista.
Non è una soluzione.
Chi ha la fortuna di avere un terrazzo o un balcone può optare per l’installazione all’esterno. Ma rischi di compromettere l’estetica dell’edificio con uno sportello in acciaio zincato o, peggio ancora, lasciando la caldaia a vista, che sarà sottoposta a tutte le variazioni di umidità e temperatura dell’ambiente ester- no, rischiando di degradarsi prima del tempo. (foto 6)
D’altronde, la caldaia o la scaldacqua devono essere facilmente ispezionabili e richiedono un ricambio d’aria con l’ambiente, soprattutto nelle versioni a gas; perciò, non si può eliminare il problema della resa estetica chiudendo questi impianti dietro una controparete o un controsoffitto e facendo finta che non esistano.
Non sarebbe meglio poter optare per un’anta a filo muro progettata appositamente per i grandi impianti a parete?
Non sarebbe bello poter integrare la caldaia o lo scaldacqua all’interno o all’esterno dell’abitazione senza incorrere in uno dei soliti problemi? (foto 7)
Potendo chiudere e nascondere l’impianto alla vista, garantendone la migliore performance possibile?
Potendo ottenere anche un risultato estetico impeccabile e in linea con il resto del progetto e dell’ambiente?