Non c’è da sorprendersi che la Ventilazione Meccanica Controllata sia sempre più richiesta: questo impianto garantisce un’aria più salubre e una miglior qualità della vita, filtrando l’aria inquinata dall’esterno, trattenendo il calore e regolando l’umidità.
Parliamo di grandi macchinari, solitamente collocati nel controsoffitto. Ma ogni ispezione, manutenzione o sostituzione diventa un incubo per te impiantista e per l’inquilino:
- le botole pesanti da maneggiare complicano il lavoro di ispezione e manutenzione (a volte devi addirittura annullare l’intervento con conseguenze perdita di tempo e denaro e malcontento del cliente finale);
- le botole faticano ad aprirsi e, quando lo fanno, portano via stucco e gesso dal soffitto (il responsabile sei tu che hai rovinato l’aspetto del controsoffitto durante il tuo intervento, dovrai giustificarti e nei casi peggiori provvedere e risistemare il danno nonostante la colpa non sia davvero tua, ma della botola);
- alcune volte le botole troppo piccole per permettere ispezioni e sostituzioni (in pratica ti è impossible fare bene il tuo lavoro).

È probabile che tu non stia leggendo nulla di nuovo. Tuttavia hai pensato che questo è ciò che offre il mercato e nessuno tra te, l’architetto o il posatore possa farci nulla.
La brutta notizia è che il tuo lavoro continuerà a subire rallentamenti e intralci se non inizi a evitare le seguenti chiusure per VMC:
1. Botole in cartongesso o MDF

La VMC ha due aspetti importanti da considerare: è un grande impianto e nel vano può formarsi umidità.
Cartongesso e MDF sono suscettibili all’umidità e agli sbalzi di temperatura, e come sai la VMC spesso è collocata in bagno. Non ci vorrà molto prima che il pannello si deformi.
In più, essendo materiali molto pesanti, sono usati per fare botole piccole. Questo intralcerà le tue ispezioni e bisognerà demolire il controsoffitto in caso di sostituzione dell’impianto.
2. Soluzioni del falegname

Il falegname è un professionista del legno, ma chiusure a filo per impianti non sono il suo campo. Anche in questo caso la botola sarà deteriorabile. La sua sarà una soluzione pensata sul momento, senza precedenti e quindi senza garanzie sull’efficacia.
3. Anta a soffitto

Oltre a essere spesso in legno (e quindi con gli stessi problemi già elencati), un’anta ha sistemi di chiusura pensati per parete. Tralasciando i prodotti più dozzinali, che a soffitto rischiano di sganciarsi per la forza di gravità, le ante sono provviste di cerniere che non rendono l’anta estraibile e quindi sono da svitare e rimuovere a ogni ispezione.
Come vedi, nonostante l’evoluzione degli impianti, negli anni nulla è stato fatto per rendere le botole più adatte al loro scopo, ovvero chiudere gli impianti (specialmente i grandi impianti) e permetterne l’ispezione.
Tu vuoi continuare a:
- perdere tempo;
- perdere denaro;
- faticare inutilmente a ogni ispezione;
- rovinare la tua reputazione;
- gestire le contestazioni del cliente finale o dell’architetto?
Oppure, vorresti lasciarti alle spalle tutto questo?




C’è una bella notizia. La soluzione esiste e nasce appositamente per risolvere ognuna di queste problematiche.
Scopri ora GIGAbotola, nata per garantire ispezioni semplici e sicure, grazie alla combinazione di leggerezza e maneggevolezza e alla sua straordinaria anta estraibile con un solo gesto.