I progettisti, o meglio gli architetti, hanno come principale compito quello di concretizzare le esigenze del loro cliente elaborandole attraverso competenza e talento.
Ogni progetto è come una creatura nata dalla mente di chi lo ha pensato, e modellato dalle condizioni esterne (le richieste del committente, il luogo, le normative, lo stato di fatto, ecc.).
La sfida più grande è quella di rendere poi reale il progetto, di vederlo realizzato, di poterlo toccare con mano.
Si tratta di una sfida perché dal momento in cui il disegno su carta deve trasformarsi in realtà entrano in gioco molteplici attori.
L’architetto deve coordinarsi con loro, deve dirigere un’orchestra e, se anche uno solo dovesse stonare, si rischia di compromettere l’intero concerto.
Ogni architetto e progettista desidera avere il totale controllo nei propri cantieri, anche dei minimi dettagli.
Io non posso promettere di risolvere tutti i problemi in cantiere, ma quelli che riguardano le chiusura a filo muro sì.
Sembrerà roba da poco, ma non è così e ora ti spiego perché. Parliamo in particolare degli impianti.
Spesso sfoglio foto di progetti incredibili, perfettamente risolti ma che presentano il solito neo, la solita sbavatura: una chiusura a filo muro che mi tira un pugno in un occhio a causa della sua imperfezione estetica (dietro la quale si nasconde senz’altro una carenza anche funzionale).
Ti ritrovi? Scommetto che tutte le esperienze avute finora con le chiusure a filo muro te le hanno fatte praticamente odiare, o ti hanno impedito di conoscerne il vero potenziale.
Tu come procedi per risolvere gli impianti?
Ti affidi alle scelte e proposte dal singolo impresario e operaio o ci pensi personalmente per avere sotto controllo ogni dettaglio?
Nel primo caso in pratica metti nelle loro mani un aspetto che sembra secondario ma non lo è.
Nel secondo caso, probabilmente ti sei affidato direttamente ai produttori ma non hai ancora trovato il supporto di uno specialista, esperto di cantieri a secco e di chiusure per impianti. E nonostante le tue intenzioni di curare anche questi dettagli, le condizioni esterne te lo hanno finora impedito.
E se ti dicessi che, invece, ho strutturato la mia azienda in modo tale da dare ai progettisti un supporto che potesse permettergli di risolvere gli impianti, curarli nei minimi dettagli ottenendo alla fine un risultato straordinario?
Ebbene sì: riusciamo a nasconderli con chiusure adeguate, eventualmente personalizzate. E alla fine non sembra una soluzione dell’ultimo secondo che rovina l’intero ambiente, ma diventa parte integrante del progetto.
Ti sembra un sogno? Leggi le testimonianza che segue e vedrai che dico davvero.